Recensione "Eliza"
Eliza non conosce niente della sua storia, non possiede nulla, neanche un cognome. Si definisce figlia di nessuno e vive la sua vita con rassegnazione, consapevole di essere solo un “oggetto” di proprietà del re, che la disprezza e la maltratta senza un apparente motivo. L’unica che le mostra un po' d’affetto è la sua balia e lei sembra ormai essersi arresa alla sua vita di violenza e ingiustizie. Fino a quando, dopo l’ennesima umiliazione e l’ennesima ferita causata da uno stupido capriccio del re, capisce che perfino la morte sarebbe meglio di quell’esistenza dolorosa e vuota e finalmente si ribella. Moribonda, viene salvata da un ambasciatore e da lì comincia il suo percorso all’esterno del castello. Eliza è finalmente libera, ma ancora in pericolo e soprattutto ancora succube degli orrori del suo passato, che non possono essere cancellati così in fretta. Dovrà ancora passarne tante per ottenere il rispetto da parte degli altri ma soprattutto di se stessa e per riuscire a fidar