Recensione "La mia croce è ad Hammamet"
Forse un uomo, forse un ragazzo, forse un bambino. In una cella, in compagnia solo di alcuni libri. Forse sogna, forse ricorda, forse immagina completamente la vita di un ragazzino, figlio di una donna francese e di un arabo che non ha mai conosciuto, ripercorrendo con lui i cammini della sua esistenza, tra Hammamet, e la Francia tra gli anni '20 e gli anni '40. Insieme scopriranno la vita, la morte, il Dio del Libro, il Dio del Verbo. Insieme scopriranno di non essere solamente ciò che è visibile. Iniziando questa mia ultima lettura a fine dicembre, non avrei mai pensato di metterci così tanto, e alla fine così poco, per terminarla. Posso dire di non averla trovata affatto pesante, ma fra un impegno e l'altro, circa una settimana fa non avevo neanche toccato la metà della storia. Con la mente libera e la voglia di continuare il romanzo, mi sono sentita così coinvolta da finirlo in poco meno di due giorni. Anche se la lettura della prima parte è durata molto di più, am