Recensione "Il Viaggio Degli Eroi, il Giuramento"

Nel mondo di Inglor una apparente pace sta per essere minata da un antico e malvagio male, un’oscurità che già in passato aveva causato la più grande guerra che le Sette Terre avessero mai visto. Cantata e narrata dai bardi come la Guerra Sanguinosa, uomini ed elfi ne presero parte abbandonate invece dalle più antiche stirpi dei nani, gloriosa fu la battaglia dove venne cacciato il senza nome e il suo suddito Zetroc. Venti ere dopo il male ritorna, tra le strade di Radigast capitale delle Sette Terre, sul suo cammino incontrerà Rhevi una ragazza per metà umana per metà elfa cresciuta con l’amore di nonno Otan proprietario della locanda l’Orso Bianco, dopo l’abbandono della madre elfa il padre perso nel dolore si arruola nell'esercito dell’imperatore Adon Vesto, di lui la povera bambina perde ogni traccia, la ragazza che sogna di allontanarsi dalla realtà di quella città che non l'accetta avrà il modo di realizzare il suo desiderio ma a che prezzo? Talun un ragazzo pelle e ossa dall'animo nobile ma dall'indole spavalda è appena diventato mago dopo una vita da recluso nell'accademia di magia più ambita di Inglor, addestrato nella magia dai più preparati maestri insieme al loro preside Searmon, mentore e amico dell’orfano mago, unico ponte con il suo misterioso passato. I due ragazzi si incontreranno durante una festa alla locanda, ma il lieto incontro li metterà di fronte ad un uomo misterioso che gli farà intraprendere un lungo viaggio sotto un giuramento che sembrerà più una maledizione. Durante il loro viaggio faranno la conoscenza di Adalomonte il guerriero dagli occhi di rubino senza un apparente passato, marchiato
dal simbolo del lupo e del leone, l’effige dei fratelli creduti divinità. In tre sfideranno il destino alla ricerca della libertà cominciando il viaggio, scoprendo misteri più grandi di loro, tra magie, guerre, nani, draghi e viaggi nel tempo si ritroveranno a diventare gli eroi che Inglor aspettava.


Già dall'inizio di questo romanzo, mi sono accorta del mix di vari stili che mi ha accompagnata fino al termine e che rende la lettura a volte più interessante e altre purtroppo un po' meno.
L'inizio è ben delineato e ho apprezzato molto l'inserzione data\luogo  che viene riportata all'inizio di ogni capitolo, anche se devo ammettere che le date inserite mi hanno un po' confusa poiché non si ha una base su cui appoggiarsi e mi sono sentita leggermente disorientata. Ciò non succede con i luoghi, poiché all'inizio del romanzo è stampata una mappa, molto ben fatta, che rende l'individuazione dei luoghi molto più facile.

Quindi, avrei preferito ritrovare un'introduzione, anche molto breve, che però spiegasse meglio gli avvenimenti passsati, così da creare nel lettore dei punti di riferimento e da evitare il disorientamento, che in romanzi come questo in cui luoghi e fatti presenti e passati sono del tutto creati dalla fantasia dell'autore, è sempre dietro l'angolo.


Nonostante la lettura sia stata abbastanza scorrevole, ho ritrovato una punteggiatura a tratti un po' sballata, che mi ha leggermente infastidita.
Per quanto riguarda la storia, mi è davvero piaciuta molto anche se a tratti l'ho trovata poco coinvolgente e avrei preferito maggiori dettagli in alcune scene e passaggi, talvolta anche importanti, che mi sono sembrate scritte molto freddolosamente.

Ho ritrovato anche alcuni termini un po' troppo "moderni" e non adatti allo stile e all'ambientazione, ma in compenso la storia era ben intrecciata e costruita e a tratti mi ha riportata alla lettura del Signore Degli Anelli, ma con uno stile semplice e che non necessita di troppa concentrazione e fatica per portare avanti la lettura.

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