Recensione "Fantascienza da Bar" di Petra Voxo

 Le ingiustizie divorano con i loro paradossi le giornate. Fare Fantascienza da Bar significa “fanta-scientificizzare” alienazioni e diseguaglianze. La raccolta di racconti vuole essere un omaggio al genere, in grado di raccontare con leggerezza problemi e cambiamenti che fanno parte del nostro orizzonte sociale.


Immaginate racconti di fantascienza nati durante sere estive ed autunnali, in quel prolungato lasso di tempo anche chiamato guerra fredda. Alcuni scritti per immergersi nell’ebbrezza di storie secondarie, altri per essere trasformati in corti per la televisione, rimasti però su scrivanie di agenti di produzione stressati, a fianco di posaceneri ampi in vetro lavorato, straripanti mozziconi di sigarette.


Ogni storia della raccolta Fantascienza da Bar narra una metamorfosi, una perdita, un cambiamento totalizzante cui ci si deve adattare. I sogni e le difficoltà dei personaggi si muovono tra avvenute rotture di sistemi di vita collettiva. Geroglifiche moltitudini di specie viventi e gruppi diversi si trovano in spazi sociali inadeguati a sostenerne l'incontro, con tecnologie e leggi che lo parossizzano.


La soluzione? Seguire Aplavix Koxon mentre segue a sua volta un uomo dalla barba finta. Entrare al Bodi Ghadishi che ricrea spazi esattamente com’erano un tempo. O guidare per ore nel deserto, in cerca del luogo salvifico dove farsi innestare ali di pollo.



"Fantascienza da bar", scritto da Petra Voxo, è un libro di genere fantascientifico in cui vengono proposti diversi racconti. 


Parto dicendo che adoro la fantascienza, anche se la seguo più nella sezione cinematografica che in quella letteraria, perché come è un po' ovvio, è molto difficile scrivere qualcosa di originale e che non rimandi ad uno dei gradi colossi. 

Questo libro però mi ha davvero stupito.


Come ho già detto, è una serie di piccoli racconti e ognuno ha una storia a sé, ma che mantiene comunque un filo conduttore in comune con gli altri. 

Sono scritti molto bene e il modo in cui sono sviluppati mi è piaciuto davvero. 

In generi come questo è facile perdersi e imitare (forse inconsciamente) storie già conosciute, e finalmente ho letto qualcosa di originale.  


L'autrice ha trasportato ogni lettore in un mondo nuovo, fra alieni di vario genere e discendenti degli umani fuggiti da un pianeta ormai distrutto dalle loro mani. 

Anche in questi esseri futuristici però, non manca quel tratto umano che ci ha sempre contraddistinti, sia in lati positivi che negativi. 


Fra le pagine si viene a mescolare il lato più profondo e concreto con quello più umoristico ed esilarante, rendendo leggeri i vari racconti

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