Recensione "Nutriti di me" di Rebecca Panei





Un tempo gli esseri umani dominavano sulla terra; costruivano, prosperavano e distruggevano, vivendo le loro vite brevi quanto un giro di clessidra.
Un passato perduto nelle pieghe del tempo, vecchio per i più vecchi di loro; ormai simile a una leggenda o a una favola da raccontare ai bambini prima di mandarli a letto.
Vincent è sangue di Rudra, uno tra i pochi Antichi rimasti: coloro nati prima del Mutamento, quando ancora nascevano uomini, venivano trasformati in vampiri e dovevano nascondersi tra le ombre.
Per Vincent l’unica realtà conosciuta è quella dove la Natura ha fatto ruzzolare gli uomini ai piedi della scala evolutiva, ponendo loro vampiri al vertice. Vampiri capaci di tollerare la luce del sole e le cui donne sono in grado di procreare.
Quando viene invitato dal Conte Vlad Tepes a raggiungerlo nel suo castello tra i boschi della Transilvania, Vincent accetta per scacciare la noia. Lì si sono riuniti altri suoi compagni, il gioviale Siegfried, l’ombroso Iago, la piccola e sanguinaria bambina vampiro Ligeia.
E vi trova Claudia dai cupi occhi neri. Una serva umana sgarbata e impertinente; un atteggiamento impensabile per l’appartenente a una razza ormai abituata alla sottomissione. Claudia è strana, ha qualcosa che inspiegabilmente attira i vampiri, non solo Vincent, e lo odia sin dal loro primo incontro.



"Nutriti di me" è una storia diversa dal solito che narra di vampiri che dominano sulla razza umana e che fanno di questi ultimi fonte di scherno, divertimento e nutrimento (perché si, in questo libro i vampiri mangiano gli umani con la stessa leggerezza con cui noi mangiamo delle patatine fritte). 

Spesso la figura dei vampiri è associata al romance perché sono numerosissimi gli autori e le autrici che hanno costruito storie d'amore fantastiche, ma questa volta posso assicurarvi che è tutto diverso. 
In questo romanzo ho trovato una storia forte che mi ha letteralmente tenuta incollata alle pagine. 

Ho trovato i personaggi ben caratterizzati e presentati, e anche le varie scene e situazioni erano descritte davvero benissimo. Come in tutti i libri emergenti, ho un po' avvertito la mancanza di qualcosa che non so descrivere, ma la sensazione è durata per poco perché presa dalla lettura me ne sono del tutto dimenticata.  

Nonostante alcune scene un po' macabre, ho trovato la lettura davvero scorrevole e sono rimasta davvero stupita dalla bravura dell'autrice per la costruzione della storia che confluisce in un racconto totalmente omogeneo. Per non parlare poi del colpo di scena finale che non mi aspettavo per niente!
Lettura più che promossa! 

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