Recensione "Il Segreto di Greta" di Oreste Coletta




Un romanzo ispirato a fatti realmente accaduti. Il protagonista Brando Conte nasce dalla penna di un investigatore privato vero. Conosce la mente umana, per lui è come un’altalena: tra intuito e casualità. Nonostante i tanti anni d’esperienza alle spalle, l’adrenalina -sua compagna e amica- resta la stessa del primo giorno. La sua vita non è mai stata tranquilla: ha imparato in fretta il termine azione. Per sopravvivere prima, poi per passione. Una giovane ragazza di quindici anni, Greta Sala è il suo ultimo caso. Il rapimento porta Brando a combattere insidie, tra giochi di potere e verità nascoste. L’investigatore dovrà anche fare i conti con una città dove la guerra non è mai stata dimenticata. Mentre il tempo stringe, tra bugie e inseguimenti alla ricerca della verità, Brando è diviso in due, tra il suo presente adrenalinico ed il suo passato burrascoso. L’attenzione verso una donna che non conosce -ma che incuriosisce- lo porterà davanti a nuovo sentimento: la fiducia. Due tempi uniti tra loro che mostrano l’uomo dall’aspetto e dall’intuito fuori dall’ordinario. 


Questo romanzo è una storia che si scopre lentamente fra segreti che non vogliono essere svelati. 
Racconta di fatti realmente accaduti, raccolti dall'esperienza di un investigatore che con i giusti accorgimenti ha deciso di raccontare un'indagine molto particolare ai suoi lettori. 

Purtroppo non sempre i normali cittadini vengono informati di tutti i fatti accaduti e spesso la maggior parte rimane nell'ombra del segreto di Stato. 

Anche Greta ha un segreto, ma nessuno vuole rivelarlo. Così Brando si ritroverà a dover costruire un'intera pista da solo, partendo quasi da zero. 
Greta ha quindici anni ed è stata rapita, è apparentemente una ragazza come tutte le altre, e l'unica cosa che la distingue è la situazione economica più che positiva della sua famiglia. 

Ma in cosa sono coinvolti i suoi genitori? 
Perché qualcuno dovrebbe rapirla e non pretendere un riscatto? 
Cosa stanno nascendo? 

Tutto ciò lo scoprirete solo leggendo questo romanzo, che personalmente, ho terminato in ventiquattro ore. 
Ho trovato la lettura molto scorrevole e leggera, però il fatto di aver ricevuto una copia senza editing ha un po' inciso sulla comodità di lettura. 
Nonostante ciò ho trovato gli eventi interessanti e narrati abbastanza bene, così coinvolgenti da far volare via velocemente tutte le pagine. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione "Fantascienza da Bar" di Petra Voxo

Recensione "Nutriti di me" di Rebecca Panei

Recensione "Lo Scrittore Solitario" di Nicola Ianuale