Recensione "La Gloria del Sangue"

La morte di Davide le piomba addosso come la lama di una ghigliottina, l’anima fugge nel disperato tentativo di raggiungerlo e il corpo ormai ridotto a una carcassa in cui rimbombano i ricordi, si trascina inerme per gli angoli bui della città. Alessia ha perso l’amore e si smarrisce nei torbidi dedali della vita, cercando di appagare l’istinto, non avendo altro desiderio che sparire dalla faccia della terra. Questo è solo l’inizio di un romanzo i cui risvolti sorprendenti gettano il lettore nella gola di un mondo fantastico, cui si accede come in un gioco di scatole cinesi; la fine di un amore segna l’alba di una catarsi, l’abbandono dell’io nella perversione, poi la purificazione e la trascendenza. La ferita è rimarginata e al posto della cicatrice sta l’Impronta di una nuova, sublime identità.



Travolta completamente dalla morte di Davide, Alessia sì ritroverà a dover lottare contro la depressione e le brutte abitudini per continuare a vivere.
Durante uno dei suoi pomeriggi di pianto al cimitero, Alessia incontrerà un ragazzo che farà di tutto per riportarla sulla retta via ed aiutarla a superare la morte del suo fidanzato.
Ci saranno cambiamenti, nuovi problemi da affrontare ma anche nuove opportunità, ed è proprio un questo momento in cui tutto sembra andare bene che la protagonista verrà richiamata dalla sua genesi originaria, per affrontare un nuovo mondo con oscuri segreti.


Devo dire che iniziando questo romanzo, mi aspettavo di ritrovare esclusivamente un romanzo fantasy che non si appoggiasse ad altri generi, ma non è stato così e ne sono rimasta davvero estasiata.

Per iniziare, nelle prime 250 pagine circa, ho ritrovato la dominanza del romace, che non mi è per niente dispiaciuta (e vi ricordo che odio i romanzi rosa) e mi ha molto stupita per la padronanza con cui è stato scritto.

Leggendo oltre le pagine citate prima, diversi generi vanno ad intrecciarsi, fra cui fantasy, giallo e anche un po'di horror, dando vita ad una storia che tiene incollati alle pagine fino all'ultimo.


Ho apprezzato da morire il mistero che si cela intorno alla morte di Davide, che fa percepire un po' di suspence e si delinea poco a poco.
Durante la prima parte di lettura, ho riscontrato delle incongruenze che mi sembravano un errore di costruzione della storia, ma fortunatamente ho trovato le spiegazioni di cui il mio cervello necessitava nella seconda parte.

Infine, devo però ammettere che il cambio di genere mi ha un po' disorientata, poiché ho trovato lo sbalzo troppo brusco e a tratti poteva apparire leggermente insensato.
Avrei certamente apprezzato che la parte arrivasse con gradualità, ma nonostante ciò, questo romanzo resta un capolavoro stupefacente di cui non vedo l'ora di poter leggere il secondo capitolo!

VOTO 4,5 su 5

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