Recensione "La Chimica del sangue"

Anno 2033. L'esaurimento del petrolio scatena la Terza Guerra Mondiale in cui l'Italia è gli alleati occidentali fronteggiano la Russia , istigatrice del conflitto in seguito all'omicidio del premier tedesco. 
La costruzione di una bomba all'idrogeno da parte dei russi tiene in scacco gli alleati e le sorti dell'umanità. In questo scenario distopico, il protagonista Samuel Medici , militare dell'esercito italiano, verrà coinvolto dal generale Miramonti in una missione speciale per sventare il disastro nucleare e, grazie alla sagacia dell'amico Augusto Spadolini , capirà di essere coinvolto in una cospirazione internazionale in cui le vere fila del potere sono tenute da società segrete antagoniste tra loro . 

Andando avanti di quattordici anni, questo romanzo ci porta nel 2033, momento in cui si scatena la Terza Guerra Mondiale. Le cause sono palesi, l'esaurimento del petrolio, dovuto alla superficialità del passato. Il protagonista Samuel Medici, si ritroverà ad affrontare una missione e ad essere in possesso di informazioni a cui diverse società aspirano. 

Accompagnato da uno stile di scrittura scorrevole e chiaro, la tensione costate è una delle colonne portanti di questo romanzo. Secondo me, il contenuto di questo libro dovrebbe anche portarci a riflettere sull'uso, a volte anche inutile, delle risorse terrestri che volgono al termine. Ho apprezzato molto il modo in cui vengono narrati gli sviluppi della guerra e i diversi punti di vista dei vari personaggi, e ho trovato molto simpatico il personaggio di Augusto, amico di Samuel che sarà d'aiuto nei momenti d'azione.

Devo però ammettere che dopo lunghe sessioni di lettura ho avuto bisogno di qualche ora di pausa, forse a causa della suspence costante che, nelle ultime 80 pagine circa, va a sciogliersi con un anti-climax, e sboccia poi in una sorta di stato d'angoscia.
Dopo aver scoperto che è il primo romanzo di una trilogia, sono davvero molto curiosa di leggere il seguito, e anche se ad una lettura poco attenta può sembrare un romanzo autoconclusivo, ci sono in realtà molti interrogativi che aspettano risposta, e io con loro. 

VOTO 4,5 su 5

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